Olio Extravergine di Oliva
Giancarlo Polito Chef ambasciatore dell’Olio Extravergine umbro nella puntata di “Sapori e Colori”, un appuntamento enogastronomico seguitissimo dagli amanti del food, dedicata all’Olio di Oliva.
Rubrica Sapori e Colori a cura di Paola Cutini e Silvia Rita - Rai News
... E per chi cerca un’esperienza di alta cucina, ci sono i piatti creati per l’occasione
dagli Chef ambasciatori dell’olio extravergine umbro.
I piatti che ho preparato oggi per voi sono due.
Il primo è il mio “Spaghetto ai tre pomodori” anzi quattro… e poi vi spiegherò perché.
Il primo pomodoro, che è andato a dressare lo spaghetto, è un pomodoro giallo, ho disidratato completamente un Sanmarzano e ho finito con un pomodoro confit. E il quarto pomodoro? Il quarto pomodoro è insito nella grande cultivar dell’Umbria Nostrale di Rigali con un aroma intenso di pomodoro verde.
Il secondo piatto è un antipasto. Sono partito dal capriolo, l’ho cotto in sale bilanciato, ovvero una percentuale di sale unita ad una percentuale di zucchero di canna, un battuto di circa 10 erbette aromatiche e l’arancia a completare questa fragranza, dei piccoli pioppini, un caviale di frutti di bosco e dell’acetosella a dare acidità e spinta. E dopo ritorna lui, l’ingrediente primordiale di questo piatto: il San Felice, una grande cultivar di questa piccola, ma ricchissima regione che è l’Umbria.
dagli Chef ambasciatori dell’olio extravergine umbro.
I piatti che ho preparato oggi per voi sono due.
Il primo è il mio “Spaghetto ai tre pomodori” anzi quattro… e poi vi spiegherò perché.
Il primo pomodoro, che è andato a dressare lo spaghetto, è un pomodoro giallo, ho disidratato completamente un Sanmarzano e ho finito con un pomodoro confit. E il quarto pomodoro? Il quarto pomodoro è insito nella grande cultivar dell’Umbria Nostrale di Rigali con un aroma intenso di pomodoro verde.
Il secondo piatto è un antipasto. Sono partito dal capriolo, l’ho cotto in sale bilanciato, ovvero una percentuale di sale unita ad una percentuale di zucchero di canna, un battuto di circa 10 erbette aromatiche e l’arancia a completare questa fragranza, dei piccoli pioppini, un caviale di frutti di bosco e dell’acetosella a dare acidità e spinta. E dopo ritorna lui, l’ingrediente primordiale di questo piatto: il San Felice, una grande cultivar di questa piccola, ma ricchissima regione che è l’Umbria.